Wednesday, March 31, 2010

RACCONTI DI QUALCHE VECCHIO GIORNO

perdonatemi, lo so che sono latitante! e che non è questo il mdoo di aggoiornare un blog...sto postando infatti commenti vecchi di una asettimana . Ma il tempo è tiranno.:dategli la colpa.



Stasera sono stata a vedere un balletto. Qualche settimana fa un mio compagno di università mi ha voluto regalare i biglietti, e così stasera siamo andati.

 

Qualche presmessa. Era un compagnia neozelandese, ma ballerini internazionali, per nulla provinciale. La rpima parte era molto tecnica e direi geometrica, giocata su singole ballerine o coppie che compitavano esattamente con braccia e gambe gli accordi di un clavicembalo. Nell’insieme era interessante, tutù e calzemaglie d’ordinanza di un balletto classico, a contrasto con una coreografia inusuale; ma infine troppo lineare e angoloso per i miei gusti (comunque danza classica, non contemporanea). 

La seconda parte è stata entusiasmante. Il corpo di ballo era in verde, e avevano smesso la tenuta classica per un costume più minimalista e, devo dire, sorprendentemente di maggiore effetto coreografico.  Il mio accompagnatore mi ha fatto notare che le scuole di danza neozeladesei spesso scelgono di ballare con questo colore; un tentativo di trasportare un po’ del natural myst che si respira ovunque i questa terra dentro la sala del teatro, o una sorta di citazione o un omaggio alla  natura cruda del paese, verso la quale molte persone, a quanto vedo, sentono un forte senso di appartenenza.

La musica era….emozionante. Non  usano distribuire brochure ( sono a pagamento! ) quindi non so esattamente di cosa si tratti, cercherò,  ma era una musica morbida, classica e trascinante, e l’avvicendarsi dei corpi sul palco la assecondava con estrema gustizia.

 

Quanta grazia, quanta bellezza , che gloria l’armonia dei corpi e della musica! Due ballerine venivano trasportate in alto verso il pubblico in jambée frontale, e nella platea mi sembrava di stare in un mare in tempesta solcato da due fierissime polene.

 

Ogni volta mi chiedo com’è che non ho deciso di diventare una ballerina. Dev’essere una gioia inebriante ballare- bè, forse non to considerando i sacrifici del backstage…dev’essere per quello che non ho iniziato la carriera ;). Comuqnieu, il punto è che mi torna entusiasmo  e amicizia verso gli esseri umani, quando vedo che l’arte produce un po’ di bellezza.

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